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BAMBINI
TERRE DES HOMMES e gli interventi durante la pandemia
Emergenza COVID: proteggiamo i bambini
Il Covid-19 sta provocando vittime in tutto il mondo. Ma con il suo carico di lutti si porta appresso anche povertà, violenza, malnutrizione, abbandono scolastico, solitudine e l’aumento di fenomeni che, poco alla volta, stavamo cercando di sconfiggere, come la fame, la mortalità infantile e materna, i matrimoni precoci, le disparità di genere.
Terre des Hommes si è attivata sin da marzo per soccorrere in Italia e nel mondo centinaia di migliaia di famiglie con aiuti alimentari, sostegno al reddito, distribuzioni di kit igienici e prodotti per la sanificazione ma anche sostegno psicologico e supporto genitoriale. Per i bambini abbiamo avviato programmi di didattica a distanza e attività ludico-sportive online, distribuito tablet e connessioni internet. Abbiamo rimodulato i nostri interventi sanitari ed educativi per non lasciare indietro nessuno.
Ma il persistere e l’espandersi della pandemia ha reso chiaro che se non moltiplichiamo gli sforzi e le risorse, con urgenza, quello che ci troveremo di fronte rischia di essere una tragedia epocale.
Abbiamo bisogno di voi, del vostro aiuto, della vostra vicinanza per non lasciare indietro, ora, migliaia di bambini e famiglie che potrebbero non farcela a superare questa profonda crisi.
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Lucia dice al suo bambino: “Manda un bacio agli zii, che ci hanno portato un bel regalo”. Dietro alla mascherina si intuisce un sorriso, ringrazia e prende veloce la sporta, poi la passa al marito che si è affacciato dietro le sue spalle. E’ tra l’imbarazzato e il timido, fino a qualche mese fa era lui a non far mancare nulla alla moglie e ai figli. Il bimbo invece si avvicina e ci soffia un bacio.
Non siamo i suoi zii, ma questo gesto ci rimarca quanto sia bello, oltre che importante, occuparci in questo momento difficile della sua famiglia e di tante altre che fanno parte della nostra comunità.
Le nostre spese stanno raggiungendo migliaia di persone a cui la crisi economica dovuta al Covid ha tolto il lavoro e spesso anche la fiducia in sé stessi. Madri e padri che ogni giorno devono fare i conti con la disperazione di un presente così buio e un domani pieno d’incertezza.
Non siamo in grado di dire quanto ancora durerà la pandemia ma sappiamo che, finché potremo, vogliamo non far mancare la nostra solidarietà e i nostri pacchi alimentari ai nostri “nipotini”.
Aiutaci a portare il sorriso ad ancora più famiglie.
L’epidemia di Covid-19 ha complicato le vite di tante persone, tra cui Aya, una giovane mamma siriana rifugiata in un campo profughi in Giordania. La sua seconda gravidanza le stava causando dei problemi e si è rivolta alla nostra clinica mobile per un controllo. Il team l’ha seguita da remoto anche durante il lockdown, tanto che quando è stato necessario programmare un cesareo è riuscito a farla ricoverare nell’ospedale di Mafraq, nonostante la sua tessera di rifugiata fosse scaduta e impossibile da rinnovare velocemente date le restrizioni di movimento. Aya e il marito hanno voluto dare al bimbo il nome del nostro operatore che l’ha aiutata.
Karim, un bambino disabile di 6 anni, vive nel campo di Jad Ha, Iraq, e come tutti i suoi coetanei non sa come passare il tempo: le misure governative per arginare i contagi hanno bloccato tutte le attività educative e ricreative di gruppo. Per questo è stato felicissimo quando ha aperto il pacco ricevuto dai nostri operatori. Dentro c’erano giochi e materiali ludico-didattici, qualcosa che nella sua breve vita non aveva mai posseduto. Come a lui, il regalo è arrivato nelle mani di 5.000 bambini del suo campo e di quello di Hasansham. Alle famiglie sono stati distribuiti anche dei kit igienici per la sanificazione delle tende e dispositivi di protezione personali.
Dopo la chiusura delle scuole in India Sangeetha, una ragazzina di 16 anni orfana di padre, è stata data in sposa dalla madre a un uomo di 28 anni, perché non poteva mantenerla avendo già altri 3 figli. Grazie alla denuncia di un vicino (in India non sono ammessi i matrimoni prima dei 18 anni) i nostri operatori hanno potuto salvarla e adesso è accolta nel nostro centro di Salem.
Nei paesi in via di sviluppo l’emergenza sociale, sanitaria ed educativa causata dalla pandemia di coronavirus ha assunto dimensioni ancora più drammatiche che nella nostra Europa. Strutture sanitarie carenti, un sistema di welfare inesistente, scuole pubbliche prevalentemente di qualità molto scarsa. Per questo sono più che mai necessari programmi d’aiuto che ristabiliscano il diritto alla salute, istruzione e vita di tutti, a partire dai bambini.
NON DIMENTICARE
I BAMBINI
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di Terre des Hommes.